Celebrazione del 75° anniversario della Liberazione - 25 aprile 2020

25 aprile 2020 - Amministrazione

Il discorso del Sindaco in occasione delle celebrazioni della Festa della Liberazione dal nazifascimo. Cerimonia tenuta presso il Municipio di Courmayeur, celebrata in misura ridotta per l'emergenza sanitaria.

Celebrazioni 25 aprile 2020 - 75° anniversario della Liberazione.

Di fronte al monumento della Liberazione è stata celebrata, in formula ridotta, la Festa della Liberazione. Un momento importante per l'intera comunità in un momento dove l'emergenza sanitaria non ha permesso le celebrazioni con la presenza di pubblico.

Hanno preso parte alla celebrazione il Sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, che ha letto il proprio Discorso alla cittadinanza e Giorgio Bertoldo, in rappresentanza degli Alpini e delle Associazioni combattentistiche. 

W la Valle d'Aosta, W l'Italia, W la Libertà, W il 25 aprile. 

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DISCORSO DEL SINDACO DI COURMAYEUR - STEFANO MISEROCCHI

 Autorità civili, militari e religiose

Membri delle associazioni combattentistische

Cittadini tutti

Oggi Vi porto il saluto del Comune di Courmayeur nel giorno in cui celebriamo la Festa di tutti gli Italiani, un giorno che oggi è e deve essere, soprattutto, una Festa di speranza. La Festa di tutti coloro che credono nei principi che sono alla base del nostro Stato di diritto, di tutti coloro che si riconoscono nella comunità internazionale e nei valori che ne ispirano l’operato. La Festa di chi ha creduto nella rinascita del nostro Paese e nell'Europa come fulcro di pace tra i popoli e di benessere sociale.

Certo è che questo 25 aprile, in cui festeggiamo il 75° anniversario della liberazione dal Nazifascimo, avrebbe voluto un ricordo diverso, ed è davvero singolare celebrarlo in questa modalità che a causa dell'emergenza sanitaria del Coronavirus ci costringe a non organizzare momenti di aggregazione. Anche con questa formula questa giornata rimane, oggi più che in passato, un momento di riflessione, per quello che stiamo attraversando.

Siamo qui per celebrare la memoria di una data e di un passaggio storico che ha segnato l’inizio della vita democratica. Un bene immenso di cui godiamo, di cui dobbiamo avere consapevolezza, e per il quale rendiamo omaggio al coraggio e al sacrificio di coloro che, in un’Italia divisa in due durante il secondo conflitto mondiale, credettero nei valori della libertà, dell’uguaglianza, della fratellanza e della tolleranza.

Quest’anno sentiamo la necessità, più che in passato, di celebrare il valore della libertà, guardando al nostro futuro con coraggio e speranza per una veloce, sana e robusta rinascita. 

Il nemico che combattiamo e ci ha richiuso nelle nostre case, stravolgendo la nostra vita quotidiana in queste lunghe settimane, è un nemico invisibile, silenzioso, che ha fatto tante vittime, che ci ha colpito duramente negli affetti, nel lavoro, nelle prospettive future. 

Un’intera generazione di nonni, padri e madri, ci ha lasciato. Dalle loro voci avremmo potuto ascoltare in questa giornata tanti ricordi e riflessioni per celebrare i valori di quella libertà e vicinanza che oggi sentiamo compromesse a causa della pandemia.

Ma questa momentanea limitazione della nostra libertà individuale, determinata da misure che hanno il fine di garantire la salute pubblica, ci può aiutare ad andare più a fondo nella riflessione, perché in tante celebrazioni abbiamo parlato di libertà e fratellanza conquistata con la Liberazione dal nazifascimo, seppur tanti di noi non l’avessero vissuta direttamente sulla propria pelle. Oggi possiamo dunque comprendere in modo più forte e reale cosa voglia dire, anche se il nemico dal quale ci dobbiamo liberare è diverso, subdolo, non visibile.

I nuovi partigiani oggi sono i nostri medici, infermieri, il personale sanitario, le associazioni di volontariato e tutto quel sistema più generale di volontariato che sta operando per aiutare le persone in difficoltà, ma soprattutto i nuovi partigiani sono i malati che stanno combattendo una battaglia difficile, che fa paura. Una battaglia che ci allontana dai nostri cari, dalle persone che amiamo, da quello stare insieme che ha sempre fatto parte della nostra quotidianità e umanità.

Al ricordo del sacrificio dei molti che nel corso della seconda guerra mondiale lottarono per la libertà oggi dobbiamo affiancare, con la stessa forza, il sacrificio presente di tutte queste persone, celebrando e ringraziando tutti per la grande dedizione e per l’immane lavoro che quotidianamente, spesso senza essere visto, è portato avanti negli ospedali e sui territori.

E’ per questo che voglio oggi ringraziare tutto questo sistema che ci ha permesso di soccorrere e portare aiuto e vicinanza a quel patrimonio umano che sono i nostri anziani, alle famiglie bisognose, alle persone sole. La nostra comunità in questo è stata generosa. A nome di tutta Courmayeur ringrazio quindi le Forze dell’ordine, i volontari del Soccorso, della Protezione civile, le associazioni del territorio, i nostri dipendenti comunali, i tanti privati cittadini che si sono rimboccati le maniche. Ringrazio tutta la cittadinanza e comunità per aver rispettato le misure imposte per la salvaguardia della salute pubblica, consci della difficoltà che stiamo attraversando e del sacrificio che ci è richiesto.

Ripartire insieme e più uniti è la grande sfida che ci attende ora! Rabbia, tensioni, discordie vanno messe alle spalle per lavorare insieme come comunità ad un futuro da riprogrammare e da ricostruire. Lo dico come Amministrazione comunale che dovrà essere il motore per tutti, lo dico ai nostri commercianti e alle attività ricettive del nostro territorio fortemente colpite, lo dico alle famiglie e ai nostri amici di Courmayeur.

Ecco allora l’invito ad essere resilienti, forti. Siamo gente di montagna, da sempre abituata al sacrificio, a costruire, a superare le difficoltà. Dobbiamo essere una numerosa cordata solidale, unita, pronta a questa nuova sfida, e dobbiamo essere capaci di essere un esempio per le giovani generazioni.

Ci rialzeremo con forza, con l’aiuto di tutti.

Viva la Valle d’Aosta, viva l’Italia, viva la Libertà e il 25 aprile!

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