L'ALPINISMO è patrimonio culturale immateriale UNESCO

12 dicembre 2019 - Cultura

Dopo 11 anni di lavoro l’impegno dei Comuni di Courmayeur e Chamonix Mont-Blanc, a fianco dei Club Alpini e delle Guide, è stato premiato.

Riconoscimento Alpinismo PCI UNESCO - Bogotà 11 dicembre 2019
Riconoscimento Alpinismo PCI UNESCO - Bogotà 11 dicembre 2019

Dopo 11 anni di lavoro l’impegno dei Comuni di Courmayeur e Chamonix Mont-Blanc, a fianco dei Club Alpini e delle Guide è stato premiato dal riconoscimento dell’alpinismo quale Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO.

I 178 paesi che compongono il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO riuniti a Bogotá, hanno votato ieri, 22,30 ora italiana, per inserire l’alpinismo nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità ai sensi della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, siglata a Parigi il 17 ottobre 2003.

Il Comitato Intergovernativo riconosce che l'iscrizione dell'alpinismo evidenzia lo stretto rapporto tra patrimonio culturale immateriale, ambiente e sviluppo sostenibile. Rafforza inoltre il senso di responsabilità condivisa per il mantenimento e il recupero di luoghi di notevole valore sociale - i rifugi di alta montagna - e sensibilizza gli Stati contraenti in merito alla presenza di una storia e di valori comuni. L'iscrizione potrà rilanciare e intensificare il dialogo tra le comunità degli alpinisti, portando alla realizzazione di nuove forme di condivisione delle informazioni.

Il dossier è stato presentato da Italia, Francia e Svizzera, con la Francia che ha svolto il ruolo di capofila di questa cordata internazionale. L’UNESCO ha riconosciuto l’elevato valore della candidatura, congratulandosi con gli Stati proponenti per aver elaborato un dossier multinazionale di alta qualità, che riflette l'attiva collaborazione tra le comunità nella preparazione della candidatura, nonché nella salvaguardia dell'elemento. Si è inoltre congratulato con gli Stati proponenti per aver presentato un dossier che sottolinea l'importanza delle conoscenze tradizionali sulla natura e sull'universo e fornisce un esempio virtuoso di un rapporto sostenibile tra l'uomo e il suo ambiente.

Per parte italiana, oltre al Comune di Courmayeur, che dal 2008 ha sostenuto e coordinato la candidatura, un ruolo determinante è stato svolto dal CAI, attraverso il contributo scientifico del Museo nazionale della Montagna – CAI Torino, dal CONAGAI, in rappresentanza di tutte le Guide di Alta Montagna italiane. Il supporto istituzionale a livello nazionale è stato garantito dal prezioso lavoro della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO e dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. La Regione autonoma Valle d’Aosta ha seguito sin dall’avvio il percorso di candidatura nell’ottica di un coordinamento della stessa con le altre iniziative rivolte alla valorizzazione della cultura della montagna ma anche, in particolare, al riconoscimento delle specificità del territorio del Monte Bianco.

Il riconoscimento UNESCO, oltre al valore simbolico, apre la strada per azioni concrete a favore dell’alpinismo. Temi cruciali sui quali lavoreranno tutti i partner con un coordinamento internazionale, sono l’evoluzione della pratica davanti agli effetti dei cambiamenti climatici, l’adozione di strategie comuni davanti alla questione della responsabilità e dell’assunzione del rischio da parte degli alpinisti, in particolar modo gli accompagnatori, il mantenimento e il rinnovamento anche tecnologico dei rifugi nell’ottica della sostenibilità e dell’efficienza energetica, la trasmissione della pratica alle nuove generazioni, la libertà di esercizio dell’alpinismo nel rispetto dell’ambiente e della natura.

Il riconoscimento UNESCO è aperto al contributo di tutti i praticanti e di tutti i Paesi che si riconoscono nei valori etici e nello spirito di sostenibilità e di universalità che caratterizza l’alpinismo.

Monte Bianco
Incontro Unesco a Chamonix 13 dicembre 2019
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