Plan Checrouit - Acqua potabile – Superamento limiti Arsenico - Ordinanza e Avviso

1 febbraio 2024 - Amministrazione

L'acqua fornita dall’acquedotto comunale al comprensorio di Plan Checrouit risulta non potabile, per superamento del limite relativo all’arsenico. Per tutto il resto del territorio comunale, compreso comprensorio Val Veny, tale problematica non sussiste

Con la presente, premesso che:

  • in base alle ultime analisi disponibili dell’acqua ad uso potabile, risulta, al punto di distribuzione dipendente dalla sorgente Zermignes Forte Rey, un superamento del parametro relativo all’Arsenico di 11,7 µg/l presso sorgente Plan Checrouit e 12,6 µg/l presso la vasca della citata sorgente  (rispetto a 10 µg/l ) e quindi non conforme ai sensi del D.Lgs. 31/2001 e D.G.R. 581/11;
  • tale situazione, anche in ragione del riscaldamento climatico e del suo impatto sulle sorgenti, pare stabilizzarsi in senso negativo;
  • nell’attesa di ulteriori verifiche, l’amministrazione assume i provvedimenti di competenza;

Si comunica quanto segue:

  • l’acqua fornita dall’acquedotto comunale al comprensorio di Plan Checrouit risulta non potabile, per superamento del limite relativo all’arsenico. Si evidenzia che per tutto il resto del territorio comunale, compreso il comprensorio della Val Veny, tale problematica non sussiste.
  • con ordinanza sindacale N. 5563 del  31/01/2024 viene quindi stabilito il divieto di impiego ad uso potabile dell’acqua dell’acquedotto comunale per il comprensorio di Plan Checrouit. Si precisa che NON  sono interessati dall’ordinanza gli immobili e le attività di Maison Vieile, Corba, Pra Neyron, in quanto servite dall’acquedotto della Val Veny. L’ordinanza è invece vigente per l’area di Plan Checrouit (a valle Chiecco, compreso), Altiporto/Colle, Lavenchon.
  • Nell’attesa di ulteriori analisi di conferma, in ragione del basso livello di inquinamento, è consentito transitoriamente l’impiego per il lavaggio, la preparazione, produzione, trattamento degli alimenti
  • l’amministrazione comunale procederà a ricercare e perseguire soluzioni di approvigionamento alternative e, nel frattempo, a richiedere, attraverso gli enti regionali competenti, apposita deroga temporanea

Informazioni in merito:

  • Che cos’è l’arsenico? E’ un metalloide presente nell’ambiente in forma organica e inorganica.  Gli esseri umani sono esposti all’arsenico inorganico, la forma tossica, principalmente attraverso l’assunzione di alimenti. Quando l’acqua potabile è ricca in arsenico, anch’essa contribuisce all’esposizione all’arsenico. In epoca industriale la presenza dell’arsenico nell’ambiente è stata incrementata dalle centrali elettriche alimentate a carbone, a gas, da fonderie, da traffico veicolare e aereo, dall’incenerimento dei rifiuti, dall’uso dei pesticidi, dei fitofarmaci e dei fertilizzanti in agricoltura, che hanno contribuito alla diffusione di questo elemento nell’aria, nelle acque e nei terreni. Anche la crisi climatica, con la riduzione delle precipitazioni e la riduzione della diluizione dell’elemento nell’acqua, contribuisce alla problematica.
  • Qual è il destino dell’arsenico una volta ingerito e quali sono le conseguenze per la salute? L’arsenico inorganico (quello tossico) è rapidamente e quasi completamente assorbito subito dopo l’ingestione all’apparato gastrointestinale e in seguito si distribuisce in quasi tutti gli organi, attraversando facilmente anche la barriera placentare. In forma inorganica (arsenico minerale), la sostanza è più spiccatamente tossica e in dosi elevate può portare all’avvelenamento. Ma anche se viene assunta in quantità ridotta per un lungo periodo di tempo può compromettere lo stato di salute. L’arsenico presente nei composti inorganici può accrescere il rischio di ammalarsi di determinate forme di cancro. Per sostanze con queste caratteristiche è impossibile stabilire quale sia la dose di assunzione sicura. Per questo l’arsenico inorganico è considerato una sostanza indesiderata nelle derrate alimentari. Particolare attenzione va posta all’alimentazione dei bambini, dei malati, degli anziani e delle donne in gravidanza.
  • In quali cibi è presente l’arsenico e in quali quantità? Come già detto, l’esposizione all’arsenico inorganico avviene principalmente attraverso il cibo. L’aspetto critico è distinguere le varie forme (o specie) di arsenico presenti (“speciazione”). Infatti, mentre nell’acqua l’arsenico è presente solo nella forma inorganica, la più tossica, in alcuni alimenti c’è molto arsenico ma in forma organica non tossica. Il gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare dell’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha individuato i gruppi di alimenti che contribuiscono maggiormente all’esposizione all’arsenico inorganico (quello tossico). Un alimento può contribuire molto all’esposizione o perché è molto consumato o perché, anche quando il consumo non è elevatissimo, presenta concentrazioni molto alte. In genere negli alimenti le concentrazioni di arsenico inorganico di background (cioè in aree non contaminate) vanno da qualche microgrammo/kg ad alcune decine di microgrammi/kg. Il gruppo di alimenti che l’EFSA stima contribuire maggiormente all’esposizione all’arsenico inorganico sono i cereali e i prodotti a base di cereali. Questi alimenti, come il pane e la pasta, contengono di norma poco arsenico ma si tratta di prodotti di largo consumo che quindi incidono molto sull’assunzione. Il riso è un cereale che può contenere molto arsenico inorganico. Dopo i cereali e suoi derivati, sono stati individuati dall’EFSA, in ordine decrescente, i prodotti alimentari per usi dietetici speciali (alcune alghe sono ricchissime in arsenico inorganico), l’acqua in bottiglia, il caffè e la birra, il pesce e le verdure.
  • Qual è la quantità massima di arsenico tollerata dall’organismo umano e cosa comporta l’assunzione quotidiana anche di quantità ridotte di arsenico? Per quanto riguarda gli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione cronica all’arsenico lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) classifica l’arsenico come elemento cancerogeno certo per l’uomo. Recentemente, nel 2009, l’EFSA ha evidenziato quattro patologie o “endpoint” per individuare delle dosi di riferimento per la salute: tumori alla vescica, ai polmoni, alla pelle e lesioni cutanee (iper e ipopigmentazioni, cheratosi, melanosi). Tali patologie sono state scelte perché presentano un nesso causale certo con l’esposizione orale all’arsenico inorganico (ingestione di acqua e alimenti). Una dose continua giornaliera che supera 0,3 fino a 8 microgrammi/Kg di peso corporeo dà un rischio supplementare rispetto a quello standard dell’1% per ciascuna patologia. L’EFSA ha evidenziato che le esposizioni alimentari dei bambini sono più elevate di quelle degli adulti, poiché rispetto al proprio peso corporeo essi consumano una quantità maggiore di cibo. Anche il Comitato congiunto di esperti della FAO/OMS (JECFA) ha proposto una dose di riferimento fissandola a 3 microgrammi/ Kg di peso corporeo al giorno, che provoca un rischio supplementare, rispetto al rischio standard, dello 0,5% di tumori ai polmoni.
  • Fermo restando che occorre ridurre quanto più possibile l’ingestione di arsenico inorganico, cosa prevede la normativa in termini di concentrazione massima consentita? La normativa europea prevede una quantità massima di 10 μg/l di arsenico nelle acque destinate a consumo umano. I valori limite di 10 μg/l per l’arsenico, fissati nella parte B dell’allegato I della direttiva 98/83/CE mirano ad assicurare che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell’intero arco della vita.
  • Quali sono le vigenti disposizioni di legge in Italia? Il Decreto Legislativo n°31 del 2/2/2001 disciplina la qualità delle acque potabili garantendone la salubrità. Tale Decreto, attuando la legislazione della commissione europea in materia e alla quale tutti i Paesi membri devono adeguarsi, ha abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 μg/l, proprio in considerazione della sua cancerogenicità e dell’evidente rischio per la salute umana. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indica come accettabile e addirittura solo in via transitoria il valore fino a 10 μg/l  di arsenico nelle acque destinate a consumo umano. La normativa di cui al regolamento CE n. 178/2002 stabilisce requisiti generali della legislazione alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. L’acqua viene ingerita come ogni altro alimento direttamente, contribuendo così al rischio complessivo cui si espongono i consumatori attraverso l’ingestione di sostanze, tra cui contaminanti chimici e microbiologici. Il capo I, art. 2 del Regolamento CE 178/2002 definisce “Alimento” anche l’acqua ingerita indirettamente, cioè intenzionalmente incorporata negli alimenti nel corso della loro produzione, preparazione o trattamento ( es. tè,caffè, bibite, acqua gassata refrigerata, reidratazione di cibi liofilizzati ivi compresi latte,orzo,caffè solubile, preparazione di sughi-minestre-minestroni-salamoie-brodi,cottura della pasta/riso, lessatura delle verdure, preparazione di impasti per pane- pizza-dolciumi ecc.). Gli operatori del settore alimentare, nel rispetto della normativa vigente in materia di alimenti Legge 283/62, DPR 327/80, Regolamenti CE 178/2002,852/2004,882/2004 sono, sotto il profilo giuridico-istituzionale, soggetti obbligati ad inserire nel piano di autocontrollo la gestione del rischio derivante dall’acqua disponibile, (anche se potabile). Occorre pertanto che l’acqua utilizzata per il lavaggio, la preparazione, produzione, trattamento degli alimenti sia sicura e cioè contenga arsenico in quantità ricompresa entro 10 microgrammi/litro.

Inoltre, sempre relativamente al comprensorio di Plan Checrouit, si suggerisce, oltre al rispetto dell’ordinanza sindacale vigente, di:

  • evitare di irrigare gli orti con l’acqua dell’acquedotto.
  • valutare l’installazione di filtri agli impianti privati
  • ridurre il tabagismo, altro fattore di rischio che potenzia quello rappresentato dall’arsenico specie per quanto riguarda il tumore polmonare.

Per ogni chiarimento (alexa.glarey@comune.courmayeur.ao.it – 3204352548

ORDINANZA E AVVISO

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